Siamo entrati nel vivo di questa XI Edizione del Concorso Movi&Co, presentata ufficialmente il 1 dicembre all’università IULM dove era presente anche Roberto Faenza, giurato d’eccezione di quest’anno.
I videomaker sono tutti nel pieno della lavorazione dei loro video e anche oggi vogliamo raccontarvi i retroscena dei loro set.
L’azienda che andremo a “spiare” è Dompé e i due backstage sono quelli di Alessandro Pai e della Factory Kinedimorae, formato da Claudia Di Lascia, Michele Bizzi e Alessandro Crovi.
Dompé è un’azienda farmaceutica italiana, già Partner nella passata edizione e vincitrice del Premio Miglior Colonna Sonora, ripartecipa anche quest’anno sempre con un brief legato alle attività di CSR.
Il brief di quest’anno – spiega Nathalie Dompé, responsabile CSR – nasce dalla volontà di narrare le storie di persone cieche e ipovedenti in una chiave diversa, rinnovata rispetto al passato. Dompé è fortemente impegnata nella ricerca in ambito oftalmico, e dunque abbiamo immediatamente pensato di concentrare i propositi di questa collaborazione per focalizzare l’attenzione su questo tema, complesso e delicato. Pensiamo che, grazie al punto di vista di questi ragazzi così giovani e talentuosi – che senza dubbio sapranno comunicare l’argomento in modo trasversale tra diversi target – sarà possibile trattare questo tema, difficile e spesso percepito come distante, con la giusta dose di ironia, emozione ed eticità.
Dompé, così come i videomaker che si sono iscritti a questa edizione, hanno provato la nuova formula del Concorso Movi&Co, ovvero la gara in fase di brief. All’azienda sono stati presentati 4 videomaker che hanno ascoltato il brief, in seguito hanno presentato la loro idea creativa e solo 2 sono stati scelti per realizzare i video che andranno in concorso.
I cambiamenti sono fondamentali per poter evolvere – continua Nathalie Dompé – e dunque a mio parere hanno insito il germe della positività. Per quanto riguarda questa nuova edizione di Movi&Co. l’elemento principale di differenziazione è stato rappresentato da una spinta e da una focalizzazione ulteriore verso i videomaker, grazie anche a qualche risorsa in più: aspetto per me fondamentale. Inoltre è stata senza dubbio smussata la possibilità dell’azienda di avere un proprio ed effettivo confronto sui risultati, ma se questo viene visto nell’ottica del dare maggiore spazio a questi ragazzi, per me si tratta di una decisione più che accettabile.
La scelta del videomaker “giusto” non è un passo facile e scontato, perché ormai tutti i videomaker selezionati da Movi&Co. per partecipare ai brief, hanno raggiunto livelli di professionalità molto alti, ma soprattutto riescono sempre a stupire in termini di creatività e idee.
Fondamentale è che poi l’abbinamento funzioni anche quando azienda e videomaker iniziano a lavorare concretamente sul progetto: ascoltare e dare fiducia sono i due ingredienti fondamentali per ottenere un video di successo.
Il confronto con Dompé è stato utile e costruttivo, – racconta Claudia di Kinedimorae – decisamente collaborativo. Nathalie si è fidata e affidata a noi lasciandoci esprimere creativamente e lasciandoci a pieno titolo la possibilità di sviluppare lo script e l’assetto del video come meglio credevamo. Il risultato: noi siamo pienamente soddisfatti, la nostra creatività è appagata e di conseguenza anche le aspettative del cliente siamo certi che saranno soddisfatte. Ci auguriamo di poter collaborare con Dompè per questo tipo di progetti anche al di fuori del concorso.
Quest’anno scegliere i videomaker è stato decisamente più facile – ammette Nathalie – infatti, già nella scorsa edizione avevamo potuto vedere i videomaker “in azione” e di conseguenza valutarne le capacità. Eravamo già stati conquistati dalla creatività e dalla professionalità di questi ragazzi, così giovani ma con una capacità di visione matura e solida. L’aspetto più difficile è stato il dover selezionarne solo alcuni, scegliere solo alcuni di loro, considerando il particolare feeling che si era instaurato con tutti.
Come spesso è emerso da “Storie da Backstage” la realizzazione dei video per il Concorso Movi&Co. implica per i videomaker un coinvolgimento non solo professionale, ma anche emozionale, perché si trovano a volte in contatto con realtà nuove, difficili a volte da raccontare, dove il talento si deve unire alla sensibilità per riuscire a raccontare in modo straordinario storie di vita quotidiana.
Proprio come è successo ad Alessandro Pai con il progetto per Dompé
In particolare con questo filmato ho dovuto immergermi nelle vite di persone cieche e ipovedenti, totalmente abituate ad una vita così uguale, ma contemporaneamente così lontana da me e all’inizio incomprensibile. Queste persone danno confidenza e fiducia fin da subito. Non possono stare a guardare come sei vestito per giudicare. La più grande difficoltà è stato cercare di non tradire la loro fiducia. Soddisfazioni ce ne sono state tante. Sicuramente il confronto riuscito, penso, tra me e questa mandria di “pazzi” a L’Aquila! E per quanto al primo impatto tutto mi sembrava totalmente “strano”, dopo solo due giorni passati con loro mi sono reso conto che avevamo creato un feeling straordinario. E tutto questo ha avuto dei risvolti positivi anche dal punto di vista professionale, abbiamo lavorato tantissimo sul sound del video, abbiamo lavorato giorno e notte per mischiare le voci e la musica, per creare una sorta di integrazione prima di tutto uditiva. Non mi aspettavo tanta roba.
Movi&Co. desidera che i videomaker concorrenti, oltre a fare un’esperienza formativa e professionale, possano anche fare un’esperienza personale, che li arricchisca, che insegni loro davvero a guardare le cose da più prospettive, immergendosi totalmente in quello che fanno, provare emozioni, perché il talento non è fatto solo di nozione tecniche, saper raccontare una storia è un’arte.
Il ricordo che mi porterò dentro di questa esperienza è il volo in parapendio – continua Alessandro – Era la sfida, il limite che doveva affrontare Roberto, il ragazzo ipovedente che poi è diventato protagonista del video. Alla fine ho affrontato anch’io questa sfida ed è stato molto emozionante. Ma più che un ricordo porterò con me la consapevolezza dell’incontro con queste persone cieche e ipovedenti a L’Aquila, persone speciali. Perché prima di raccontare la loro integrazione, ho dovuto integrarmi io in un mondo fuori fuoco. Sì, penso proprio che porterò dentro con me quei quattro giorni a L’Aquila. Americo, Giustino, Quirino, Arianna, Marta, Vito e tutte le bellissime persone che ho conosciuto!
Si sa il set oltre a essere palcoscenico per le grandi emozioni e anche il luogo dove succedono le cose più divertenti e assurde che poi non si vedono nel video, ma che noi non vogliamo tenervi segrete e abbiamo chiesto ai ragazzi di Kinedimorae di raccontarci un aneddoto divertente/imbarazzante avvenuto sul set
Alessandro Crovi ha capito solo alla fine dell’intervista che Samir, uno dei ragazzi intervistati era completamente cieco e non semplicemente ipovedente Quindi ha continuato a trattarlo per tutto il tempo come un normovedente, chiedendogli di guardare in camera! Solo alla fine, quando Samir per alzarsi ha sbattuto la faccia contro uno stativo….Alessandro ha capito che anche lui era cieco come gli altri ed è sprofondato nell’imbarazzo più totale.
Un grande “in bocca al lupo” ad Alessandro Pai e a Kinedimorae, dopo i loro racconti per Storie da Backstage, la curiosità rispetto ai loro due video è cresciuta tantissimo anche negli uffici di Movi&Co.
Aspettiamo…